Danimarca: itinerario di 14 giorni in Camper

Danimarca: itinerario di 14 giorni in Camper

“Vai in Danimarca? E cosa c’è in Danimarca?” mi sono sentita chiedere spesso prima di partire.
Campi viola di erica in fiore, spiagge infinite, fari sulle scogliere, vento fortissimo, pale eoliche, casette bianche con tetti di paglia e paesaggi mozzafiato. Questo e molto altro!
Seguimi in questo itinerario di 14 giorni che ci ha portato in giro per gran parte della Danimarca e che abbiamo affrontato, per la nostra prima volta, in camper.

Danimarca: il nostro itinerario di 14 giorni (in camper)

Giorno 1: arrivo a ROMO, visita alla spiaggia di Lakolk

Dopo due giorni di viaggio impiegati per attraversare Svizzera e Germania, sostando per la notte in parcheggi lungo l’autostrada, siamo arrivati finalmente in Danimarca.
La prima tappa prevista era sull’isola di Romo, nello Yutland meridionale.
Avevamo prenotato una piazzola nel campeggio First Camp Lakolk Strand ma prima di sistemarci e di pranzare siamo subito andati a fare una passeggiata per raggiungere la spiaggia ed il mare.

La spiaggia di Lakolk è un’enorme spiaggia carrabile. Con il proprio veicolo si può giungere fino quasi alla riva del mare.
Noi ci siamo avvicinati alla riva a piedi, con una passeggiata di circa 15 minuti, controvento.
Un vento fortissimo, caratteristico di questa spiaggia ma anche un po’ di tutta la Danimarca.
La sabbia ci veniva incontro, restando per fortuna ad altezza gambe, con raffiche velocissime.
Ci sembrava quasi di camminare in mezzo a banchi di nubi!

Il sole andava e veniva e faceva alquanto freddino. Ci ha sbalordito vedere comunque delle persone che facevano il bagno in costume.
Abbiamo cercato qualche conchiglia, mentre più in là, alcune persone erano impegnate a far volare i loro aquiloni.
Il vento era così forte che dopo un po’ è diventato troppo da sopportare.
Siamo tornati in camper, abbiamo pranzato e ci siamo sistemati nella nostra piazzola.

Giorno 2: ROMO, passeggiata sull’isola

Il giorno successivo ci siamo svegliati con calma ed abbiamo deciso di andare ad esplorare l’isola di Romo.
L’idea iniziale era quella di noleggiare delle biciclette e spostarci in questo modo.
Purtroppo trovare un negozio che noleggiasse biciclette non è stato facile come pensassi. Abbiamo chiesto aiuto anche alla reception del campeggio ma non c’è stato niente da fare.
Messo nostro figlio di 2 anni nel suo passeggino, abbiamo camminato un po’ per l’isola a piedi fino al momento del pranzo.
Le poche strade percorribili erano deserte, con poche persone qua e là che come noi andavano a camminare in mezzo alla natura.

Nel pomeriggio invece abbiamo deciso di passare un po’ di tempo in campeggio e di lasciare nostro figlio libero di giocare con gli altri bambini al parco giochi.

Giorno 3: ROMO, Spiaggia di Lakolk – Maersk Tower – RIBE – ESBJERG, Men by the sea

Avremmo dovuto ripartire la mattina presto per proseguire verso la tappa successiva.
Quando ci siamo svegliati, però, ci siamo accorti che finalmente non c’era più il vento dei giorni precedenti e abbiamo voluto approfittarne per stare un po’ in spiaggia.
Abbiamo quindi comprato qualche dolcetto al mini market del campeggio e ci siamo diretti, a bordo del nostro camper, sulla spiaggia di Lakolk.
Abbiamo parcheggiato sulla sabbia ed abbiamo fatto colazione vista mare.
Ci siamo divertiti così tanto che, in barba ai nostri programmi, siamo rimasti tutta mattina a giocare in spiaggia ed abbiamo pure pranzato sotto alla veranda del nostro camper.

Appena dopo pranzo siamo ripartiti e ci siamo fermati per una sosta veloce alla vicina Marsk Tower, subito fuori dall’isola di Romo.
Pagando un biglietto di 95 DKK (circa 13 euro) siamo saliti in cima a questa torre di 130 scalini per ammirare il panorama dall’alto.

Abbiamo poi raggiunto Ribe, la città più antica della Danimarca. Abbiamo passeggiato per le vie acciottolate del centro storico passando davanti alla Cattedrale, al Palazzo Taarnborg e dirigendoci verso il lungofiume dove ci siamo fermati per gustare un buonissimo gelato.

Nel tardo pomeriggio, di ritorno verso il camper, abbiamo fatto sosta in un piccolo parco giochi a tema vichingo dove siamo rimasti per circa un’oretta.

Per cena abbiamo raggiunto Esbjerg e le imponenti statue dei quattro uomini che guardano il mare: “Men by the sea”.
Abbiamo parcheggiato il camper in un grande parcheggio lì vicino e siamo subito andati a vedere le statue quando ancora c’era il sole.
Siamo tornati in camper per cena e siamo nuovamente andati vicino alle statue per fare una passeggiata al tramonto.

Giorno 4: SONDERVIG, Sand Sculpture Festival – LEMVIG, Faro di Bovbjerg

Il mattino successivo abbiamo raggiunto Sondervig per visitare un festival delle sculture di sabbia.
Il tema di quest’anno era sugli animali selvatici: leoni dall’Africa, elefanti in India, un orso dal Nord America, un alligatore , una famiglia di gorilla e tanti altri…
30 scultori provenienti da tutto il mondo hanno creato un muro di sculture di sabbia lungo 200 metri e alto 7 metri , oltre a 10 grandi sculture autonome sparse lungo il percorso.
Ovviamente c’era anche uno spazio pensato per far divertire i bambini : un’enorme sabbiera con tantissimi attrezzi a disposizione per giocare e creare piccole sculture di sabbia.

Nel pomeriggio siamo arrivati vicino alla cittadina di Lemvìg per visitare il Faro di Bovbjerg, sulla costa del Jutland settentrionale.
Siamo prima saliti in cima a questo bellissimo faro rosso per vedere il panorama dall’alto a 360°, sfidando il vento fortissimo.
Ci siamo poi avvicinati alla cima della scogliera ed abbiamo scoperto l’esistenza di una scaletta di legno che permetteva di scendere alla spiaggia sottostante. Abbiamo quindi raggiunto il mare e siamo rimasti per qualche ora a passeggiare, correre e a gettare sassi nell’acqua.

Più tardi ci siamo rimessi in marcia. Per arrivare a Skagen , la nostra prossima meta, c’erano ancora 270 km.
Abbiamo deciso di fermarci circa a metà strada per mangiare, in un posticino niente male vicino al mare, e sostare per la notte a Thisted, in un parcheggio vicino al porto.

Giorno 5: GRENEN, Incontro dei due mari

Arrivati a Skagen, abbiamo proseguito fino a raggiungere Grenen, una penisola sabbiosa all’estremità nord-est della Danimarca.
Su questa lingua di sabbia è possibile vedere il punto in cui il mare di Skagerrak (Mare del Nord) si scontra e si unisce con quello di Kattegat (Mar Baltico).
Dal parcheggio principale partono due trattori (Sandormen) che, per 85 DKK a testa (circa 12 euro), fanno spola fino alla spiaggia e ti faranno risparmiare circa una ventina di minuti di passeggiata sulla sabbia.

Siamo stati a Grenen due volte durante la giornata.
La prima volta ci siamo andati con il trattore a pagamento.
La spiaggia era troppo affollata da turisti che cercavano di scattare qualche foto alle onde, piuttosto burrascose, che si scontravano tra loro. Il tempo minacciava pioggia ed era quasi giunta l’ora di cena.
Dato che il nostro bambino iniziava a dare segni di impazienza siamo tornati in campeggio per cenare.

Più tardi, al tramonto, siamo ritornati a Grenen per un secondo incontro con i due mari, a piedi perchè i trattori avevano finito il loro turno di lavoro.
Con la bassa marea, con poche persone in giro, con qualche raggio di sole che stava tramontando, lo spettacolo ci è sembrato molto più piacevole.
Non esattamente quello che ci eravamo immaginati ma ne è comunque valsa la pena.

Giorno 6: SKAGEN, Den Tilsandede Kirke – Rabjerg Mile – Rubjerg Knude

Il giorno successivo abbiamo visitato la Den Tilsandede Kirke , ovvero la “Chiesa insabbiata” di Skegen.
La chiesa , dedicata a San Lorenzo, fu parzialmente sepolta dalla sabbia delle dune circostanti verso il 1700.
La congregazione che gestiva la chiesa doveva ripulirne l’accesso ogni volta che al suo interno si svolgeva una funzione.
Fu abbandonata nel 1795 e successivamente demolita in parte.
Oggi ne resta in piedi soltanto il bianco campanile, che è divenuto la casa di tantissime rondini.
Si può salire in cima tramite una scala interna, gli scalini non sono molti e la vista è davvero bella.
Non ci siamo poi certo risparmiati una bella passeggiata nel paesaggio circostante che alterna boschetti, campi di erica e dune di sabbia.

Tornati in camper, dopo circa 15 minuti di strada abbiamo raggiunto il Rabjerg Mile, il deserto della Danimarca.
Una vasta distesa di dune di sabbia altissime che ci siamo divertiti a scalare, ad esplorare e dove ci siamo fermati a giocare un po’.

Più tardi ci siamo rimessi in marcia e abbiamo raggiunto un parcheggio vicino all’ingresso del Rubjerg Knude.
Quest’altro deserto ospita tra le sue dune quello che forse è il faro più iconico e conosciuto di tutta la Danimarca.
Questo faro è dismesso ormai da molti anni e nel 2019 è stato letteralmente spostato poiché rischiava di venire sommerso da una duna di sabbia che si era spostata e di crollare a causa dell’erosione della vicina scogliera.

Giorno 7: AAHRUS, Marselisborg Deer Park

La mattina successiva siamo ripartiti per Aahrus, la seconda città più grande della Danimarca.
Ci siamo arrivati nel primo pomeriggio ed abbiamo sostato direttamente di fianco al Marselisborg Deer Park, un enorme parco dove al suo interno si possono trovare tantissimi cervi sika che girano in libertà.
Sembrava quasi una piccola Nara, quasi… Se sei stato in Giappone sai di cosa parlo.
Nostro figlio si è divertito moltissimo e, come potrai ben immaginare, abbiamo faticato un po’ a convincerlo ad andare via e a salutare i suoi nuovi amici cervi.

Ci siamo sistemati in un parcheggio vicino al porto e dopo cena siamo andati a fare una breve passeggiata al chiaro di luna sul porticciolo vicino alle barche ormeggiate.

Giorno 8: AAHRUS, Den Gamble By

Avevamo ancora una giornata intera da passare ad Aahrus e dovevamo scegliere una cosa da vedere prima di andarcene.
La scelta migliore che abbiamo fatto è stata quella di entrare al Den Gamble By, un vero e proprio museo a cielo aperto che mostra scene di vita dei cittadini danesi attraverso gli ultimi 4 secoli.
Più precisamente è una città dentro la città. Una zona di Aahrus, recintata, dove si paga un biglietto di 190 DKK a testa (circa 25 euro) per l’ingresso.
Partirai dal 2014 per tornare indietro nel tempo fino al 1864. Potrai visitare le abitazioni, entrare nei vari negozi e acquistare gli articoli in vendita e fare un giro per le vie su auto d’epoca.

Il pezzo forte, secondo il mio gusto personale, è la casa di un coniatore di monete del XVIII secolo.
Vi si accede dalla piazza centrale. E’ strutturata su più piani e ogni stanza è un’opera d’arte.

Nel pomeriggio ci siamo messi in viaggio verso Copenaghen, passando per la prima volta sopra il Storebæltsbroen, il ponte del Grande Belt.

Giorno 9: COPENAGHEN, Kastellet, Nyhavn

La mattina seguente siamo rimasti un po’ a poltrire nel campeggio e a giocare al parco giochi.
Ma appena dopo pranzo abbiamo preso la metropolitana ed abbiamo raggiunto il quartiere di Copenaghen dove si trova la fortezza di Kastellet.

Abbiamo passeggiato un po’ lungo il perimetro della fortezza, costruita a forma di pentagono, in attesa di incontrare una vecchia amica d’infanzia che ci aveva dato appuntamento lì.
Avremmo voluto andare a vedere la Statua della Sirenetta che si trovata poco distante.
Purtroppo la zona era transennata, in quanto si stava svolgendo la gara di triathlon Ironman, ed era impossibile da aggirare.

Abbiamo deciso di optare per la visita a Nyhavn, l’antico porto di Copenaghen, con le sue casette colorate che si affacciano sul canale.
E’ una zona molto frequentata dai turisti e pertanto abbondano caffè e locali di ogni genere. Ci siamo fermati per scambiare due chiacchiere davanti ad un buonissimo gelato.

Giorno 10: COPENAGHEN, Zoo, Statua della Sirenetta, Kastellet

Il mattino successivo siano andati a visitare lo zoo di Copenaghen.
E’ molto vasto e la sua visita ci ha occupato tutta la mattinata e parte del pomeriggio e ci ha meravigliato moltissimo.
Ci sono tantissimi esemplari e, a differenza di altri zoo visti in precedenza, non sono richiusi in gabbie dalla dubbia dimensione.
Gli animali hanno a disposizione moltissimo spazio dove muoversi ed, essendo l’area dello zoo strutturata su diversi livelli, si ha quasi l’impressione che essi non siano affatto rinchiusi nei loro recinti.
Ci sono elefanti, giraffe, rinoceronti, leoni, tigri, scimmie, canguri, lemuri, pinguini e tantissimi altri animali.
L’offerta di cibo è vasta, motivo per cui abbiamo deciso di pranzare in uno dei chioschi presenti.

Dopo esserci assicurati di non aver saltato neanche uno degli animali dello zoo, abbiamo di nuovo provato a raggiungere Kastellet.

Le transenne, messe per la gara del giorno precedente, erano sparite e finalmente abbiamo potuto vederla.
LEI, la Statua della Sirenetta, famosissimo simbolo di Copenaghen.
Piccola e sopravvalutata come già ci aspettavamo.

Giorno 11: HILLEROD, Castello di Frederiksborg – COPENAGHEN, Christiania

Con circa 1 ora e 40 minuti di viaggio (piedi, metro e treno) abbiamo raggiunto Hillerød dove ci aspettava il bellissimo castello rinascimentale di Frederiksborg.
Questo immenso castello, fatto costruire come residenza reale per re Christian IV agli inizi del Cinquecento, conta più di 70 sale aperte al pubblico, con soffitti dorati, tappezzerie alle pareti e molti dipinti.
Le più belle sicuramente sono la Cappella dell’Incoronazione, che si incontra all’inizio della visita, e la Sala Grande, circa a metà del percorso.

Purtroppo quella mattina nostro figlio non era dell’umore più adatto a visitare un castello; infastidito oltremodo dal fatto che, per regolamento del castello, avremmo dovuto portarlo in giro su un passeggino fornito dal personale e non con il suo. Siamo stati quindi costretti ad affrettare un po’ la nostra visita, passando di sala in sala e scattando giusto una fotografia senza poterci soffermare a leggere o a documentarci su quello che stavamo vedendo.

Raggiunta ormai l’ora di pranzo, ci siamo sistemati nel giardino pubblico del castello e, trovata una panchina, abbiamo sfamato il nostro piccolo birbante con il pranzo al sacco che ci eravamo portati.

Io però non mi sono arresa. Ho sfruttato il mio biglietto d’ingresso giornaliero e sono entrata, DA SOLA, per fare un’ulteriore e più calma visita al castello.
Ho fotografato ancora tutte le stanze e ammirato CON CALMA i dettagli di ogni camera.

All’uscita ho trovato il mio bimbo che dormiva come un angioletto nel suo passeggino adorato.
Abbiamo ripreso il treno e siamo tornati a Copenaghen, al quartiere di Christiania.

Christiania, o Città Libera di Christiania, fondata nel 1971, è un quartiere di Copenaghen parzialmente autogovernato. Negli anni è stata più o meno riconosciuta come comunità indipendente. Questa comunità si basa sui principi del rispetto, del libero arbitrio, ovvero sull’ideologia dell’anarco-pacifismo. E’ famosa anche per i suoi edifici colorati, per il divieto di circolazione delle auto e per la mancanza di forze dell’ordine.

In passato era vietato fare fotografie all’interno del quartiere, ora ci sono cartelli che invitano proprio al contrario.
Noi comunque ci siamo limitati ad un paio di fotografie all’ingresso della via principale.

Christiania o ti affascina o ti disgusta.
Con me purtroppo è andata nel secondo modo. Ho visto strade rovinate, con buche enormi, sporcizia, persone non troppo raccomandabili.
Le forze dell’ordine non dovrebbero esserci da quello che sapevo. Invece ci sono e a buona ragione.
Abbiamo camminato nel quartiere per un po’ ma poi, di comune accordo, abbiamo deciso di tornare in zone più ordinate della città.

Giorno 12: viaggio da COPENAGHEN ad ODENSE

Salutato il campeggio di Copenaghen abbiamo raggiunto quello prenotato ad Odense, il DCU CAMPING ODENSE.
Durante il tragitto tra le due città, abbiamo attraversato nuovamente il Ponte del Grande Belt.
Una volta sistemati nella piazzola abbiamo esplorato la zona e giocato nel parco giochi del campeggio.

Giorno 13: ODENSE, Danmarks Jernbanemuseum, Storms Pakhus, centro città

La mattina successiva abbiamo raggiunto il museo delle ferrovie, il Jernbanemuseum.
All’interno di questo museo si trovano tantissime locomotive e carrozze di epoche differenti, quasi tutte visitabili al loro interno.

E’ sicuramente un museo molto interessante anche per gli adulti ma è qualcosa di straordinario pensato per i bambini.
Ci sono zone gioco interne con una stazione e treni in miniatura, divise da macchinista a disposizione per essere indossate (solo taglie da bambino ovviamente), una stanza piena di lego, un grande parco giochi esterno e anche un bellissimo e piccolo trenino che ti farà fare il giro del museo.

Inutile dire che il nostro bambino si è innamorato di questo posto e non voleva più andare via.
Alla fine, dopo ore che eravamo lì dentro, era esausto e , una volta salito nel passeggino, si è letteralmente cappottato a pancia in giù e addormentato nel giro di qualche minuto.

Abbiamo approfittato di questa pausa per raggiungere Storms Pakhus, un grandissimo edificio ristrutturato dove si trova il meglio dello street food di Odense.
Ogni zona è colorata e allestita con arredi stravaganti e particolari. La scelta del cibo è varia, con cucine provenienti da tutte le parti del mondo.
Noi abbiamo optato per ravioli cinesi e pollo panato e un bel bicchiere di birra chiara.

Abbiamo poi camminato per le vie centrali di Odense, seguendo i passi del famoso scrittore danese Hans Christian Andersen, arrivando davanti alla sua casa natale.

Giorno 14: Castello di Egeskov

L’ultima mattinata del nostro tour danese l’abbiamo dedicata alla visita di un altro castello, distante circa 30 minuti da Odense: il castello di Egeskov.
Questa dimora rinascimentale è costruita in mezzo ad un laghetto della proprietà terriera di Egeskov.

L’area su cui si estende l’intera tenuta è vastissima. Nei giardini che circondano il castello troviamo ben quattro labirinti: uno di larici, uno di faggi, uno di tassi e uno di salici.
L’interno della dimora conta ben 66 sale, arredate con mobili e dipinti antichi e trofei di caccia.

Alcune sale sono dedicate alla mostra di abiti appartenuti alla nobiltà e/o alla servitù che ha abitato nel castello.

Mentre, in quelle che un tempo erano le scuderie, sono esposte vaste collezioni di auto, carrozze e mezzi agricoli di varie epoche.

Anche questo luogo, come la maggior parte nel Nord Europa, è stato pensato per accogliere i bambini.
Ci sono infatti una serie di parchi giochi disseminati per tutta la tenuta, oltre un piccolo parco avventura adatto ai più grandi dove potrete salire a circa 10 metri di altezza.

Abbiamo trascorso al castello tutta la mattina e, dopo aver pranzato molto velocemente in camper, abbiamo deciso di rimetterci in marcia verso l’Italia.
In un giorno e mezzo circa di viaggio, con soste limitate per mangiare e dormire, siamo tornati a casa!
Stanchi ma soddisfatti per questi stupendi giorni di vacanza.
Sorpresi sia dalle bellezze della Danimarca sia dalla felicità che ci ha portato questo viaggio fatto, per la prima volta, in camper. (Esperienza che ripeteremo sicuramente in futuro!)

ITINERARIO DA STAMPARE: Danimarca in 14 giorni

Come sempre alla fine dei miei articoli ti lascio un utilissimo itinerario pronto da stampare.
In questo modo anche tu sarai già pronto per partire alla volta della Danimarca.
Buon viaggio!

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